Bull Mountain: la maledizione della montagna

Bull Mountain: la maledizione della montagna

Bull Mountain è il romanzo d’esordio di Brian Panowich, autore americano già entrato nel gran consiglio dei maestri del noir che, la cui opera, in Italia è approdata grazie a NN, baluardo delle case editrici indipendenti con una predilezione per i grandi autori americani.

Da tempo noi fan del crime ci aspettavamo un romanzo cattivo, che ci tenesse incollati alle pagine e che avesse il ritmo e il nichilismo dei grandi capolavori statunitensi. Be’, Bull Mountain è quel romanzo.

Siamo in Georgia, Stato americano del sud ancorato a un certo tipo di tradizione, dove l’ombra feroce del razzismo è ancora presente (come in gran parte degli Stati Uniti) e la legge del taglione è l’unica strada da seguire per regolare i conti.

I Burroughs sono i padroni della montagna. All’interno di questo nucleo famigliare serpeggia da generazioni il germe della follia e la crudeltà tramandata da Gareth, spietato capofamiglia, è l’unico linguaggio che i figli conoscono. Dopo quello degli alcolici, la famiglia ora dirige il traffico di marijuana e anfetamine. È un business florido, che vede la partecipazione di tanti altri gruppi criminali… Troppi perché la pace a Bull Mountain possa regnare a lungo.Bull Mountain

Ma non tutti i Burroughs hanno scelto l’illegalità come mestiere. In questo cesto di frutti avariati, c’è Clayton, il figlio minore, che insieme a una donna forte e amorevole ha sposato la legalità.

 

A Bull Mountain niente è come sembra, così come nella scrittura di Brian Panowich. I colpi di scena e il ritmo serrato ribaltano in continuazione struttura e concetti.

Le regole del noir ci sono tutte: mistero, vendetta, perdizione e conseguente tentativo di redenzione, ma vengono stravolte per lasciare spazio a concetti intimisti che dominano il tono del libro. Ancora una volta, il genere fa da contenitore a un dramma più profondo e antico, un dolore che mette in discussione i legami di sangue e il nucleo famigliare, spesso fonte di sofferenza per ogni figlio. Il peso e le colpe dei padri sono veri e propri macigni per le generazioni seguenti, questo Clayton lo sa, e sono proprio i suoi demoni interiori e l’impossibilità di tagliare definitivamente i conti con le sue origini a portarlo alla deriva, in un caleidoscopio emotivo in cui bene e male, buoni e cattivi si confondono.

 

Ci sono rimandi a James Ellroy e Don Winsolw, ma differenza di tanti romanzi in cui il crime può rappresentare anche una riflessione politica, in Bull Mountain la politica è assente. Certo, il contesto fa pensare alla tradizione repubblicana e a quegli schemi di potere incapaci di progredire, ma Panowich non getta la sua storia nell’arena dell’ideologia, ma lascia che sia l’uomo e le sue contraddizioni a creare il motore narrativo.

 

No, non è solo n romanzo di uomini. Le donne hanno un ruolo fondamentale, non sono figure sottomesse ai buzzurri che governano il feudo… Sono personaggi forti, che determinano le sorti non solo degli uomini che stanno loro vicino, ma anche l’equilibrio tra i poteri che dominano la valle. La moglie di Clyaton in particolare avrà un ruolo importantissimo in “Come leoni”, sequel altrettanto potente di questo romanzo.

 

Bull Mountain

Tra le pagine di Panowich, il bilancio tra intimismo e intrattenimento muscolare è calibrato al millimetro: nei suoi capitoli, oltre alla saga famigliare, si fondono western e thriller, il tutto supportato da una scrittura fine e da un montaggio frenetico e squisitamente cinematografico che grida per farsi adattare al grande o piccolo schermo.

 

Bull Mountain è l’inizio di una trilogia proseguita con il già citato “Come leoni” e proseguita con “Nient’altro che ossa” prequel delle vicende narrate nel primo capitolo.

 

Brian Panowich è un grandissimo narratore in grado di creare personaggi indelebili, tensione e una grandissima quantità di azione in romanzi esplosivi capaci di mettere d’accordo ogni tipo di pubblico, dai lettori dal palato fine agli integralisti del noir, fino ad arrivare anche a chi non pratica la lettura come sport.

 

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